

Jeanne Hèbuterne era una promettente allieva dell’Accadèmie Colarossi, pittrice sensibilissima e di eccezionale talento, aveva diciannove anni quando, nell’aprile del 1917 conobbe il pittore Modigliani che, trasferitosi da Livorno a Parigi, conduceva una vita sregolata, dedito al bere, agli stupefacenti e alle donne, in difficoltà economiche e in condizioni di salute precarie. Jeanne proveniva da una famiglia borghese e conservatrice che non accettò mai la relazione con il pittore ritenuto un vizioso derelitto, e per giunta ebreo. Modigliani rimase subito affascinato da Jeanne e se ne innamorò perdutamente, e lei di lui. Dal loro legame tempestoso (numerosi sono gli aneddoti sui maltrattamenti inflitti dal pittore a Jeanne che, però sempre sopportò i numerosi tradimenti ) nacque una figlia, Jeanne. Nel gennaio del 1920 Modigliani si ammalò di polmonite; pochi giorni prima di morire svenne nello studio che divideva con Jeanne che gli restò accanto paralizzata dal dolore. Jeanne, memore dell'insegnamento di Modigliani, Il tuo vero dovere è di salvare il tuo sogno, non volle rinunciare al suo sogno d'amore, perciò il giorno dopo la morte dell’artista, incinta di otto mesi, si uccise lanciandosi da una finestra. Cinque anni più tardi il suo corpo fu rimosso dal cimitero di Bagneaux e fu sepolto in quello di Père Lachaise, accanto a Modigliani.
La storia di Jeanne è la storia di tante donne spesso  talentuose che s'accompagnano a uomini di genio, o che comunque gravitano nelle loro esistenze, il cui valore viene offuscato. Nonostante il suo indubbio talento, fu  messa in ombra all'epoca in cui visse, ed ancora oggi è poco conosciuta.
Molto bello il film: “I colori dell’anima-Modigliani” in cui Andy Garcia interpreta la vita tormentata del pittore e il suo amore con Jeanne.
Nessun commento:
Posta un commento