Il Messaggero:
Come funziona. Il capo del Nucleo speciale frodi telematiche, colonnello Umberto Rapetto ha spiegato il funzionamento della cyber-droga: ci sono particolari onde, comprese tra 3 e 30 hertz, gli infrasuoni, ovvero le frequenze su cui «lavora» il cervello umano, che sono in grado di innescare le più diverse reazioni e sollecitare in maniera intensa l'attività cerebrale. Le onde alfa, ad esempio, che vanno da 7 a 13 hertz, hanno un potenziale effetto rilassante, ma ce ne sono altre che ottengono l'effetto opposto, cioè euforizzante o eccitante. Rapetto spiega che la polizia all'estero usa questi suoni «come deterrenti, ad esempio nelle discoteche per calmare i ragazzi». «Il loro uso - aggiunge - è anche documentato storicamente in campo militare». Il basso costo delle dosi, che partono dai 5 euro, crea allarme. Anche se, spiega la Gdf, non ci sono ancora chiari studi su quali siano gli effetti.
Falso! Quelle frequenze vengono utilizzate in campo medico per ottenere effetti calmanti ma l'opposto non è stato dimostrato.
Comunque queste frequenze per essere prodotte richiedono un impianto audio più che professionale (a parte utilizzando il fenomeno del battimento: ascoltando contemporaneamente due suoni di altezze diverse se ne genera uno che ha l'altezza della differenza tra i 2).
Sempre "il Messaggero" in seguito riporta l'opinione di qualcuno più affidabile di un militare che con la medicina ha poco a che fare
Ma molti sono scettici sui reali effetti dell'i-Doser. Il neurofarmacologo Felice Nava, direttore del Comitato scientifico nazionale di Federserd, ha affermato che «non ci sono studi scientifici o report anche aneddotici che possano far pensare che alcune musiche possono determinare fenomeni neurobiologici del tutto simili a quelli prodotti dalle più pericolose sostanze d'abuso». Fava parla di una «trovata commerciale ideata da astuti e loschi personaggi, con il solo scopo di arricchirsi sfruttando la credulità e la voglia di sballo a ogni costo di alcuni ingenui giovani cibernauti».
Infatti il famoso giornalista informatico Paolo Attivissimo ha riportato sul suo blog che l'unica cosa che quei file gli hanno provocato è stato un mal di testa perchè, a suo dire, è solo un rumore fastidiosissimo.
E poi, ragionandoci: chi venderebbe un prodotto che non obbliga il cliente a comprarlo di nuovo (un file lo si può ascoltare centinaia di volte) e che può tranquillamente essere ottenuto gratis (per esempio su eMule)?
Probabilmente si tratta solo di un effetto placebo, anche se in teoria quelle frequenze possono avere influenza sul cervello.
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