Che sdolcinata del cazzo sei. È chiaro che devi provare qualcosa, è innato. Poi se stai lì a rimuginarci troppo arrivi a credere che sia amore. Hai visto cosa succede agli uomini che amano? Perdono l'amore e poi non gli rimane più un cazzo.
-- Charles Bukowski

Carnevale a Bergamo


Questo è un "piccolo assaggio" dello spettacolo che si è tenuto alla Fara (Bergamo alta) domenica 22 febbraio, culminato con il corteo che rende omaggio al Re del Carnevale che incontra il Gigante Selvatico fra giochi di fuoco e musica.
Certo veder bruciare, tra le note di Havana Gila, una figura umana, sebbene un fantoccio, fa sempre una certa impressione.
Il Carnevale è una festa un po' particolare, perché conserva antiche tradizioni pagane, riti arcaici connessi al risveglio della natura ( la maschera dell'orso è simbolo della vita del contadino e annuncia l'arrivo della primavera), purificazioni sociali (nei saturnali romani padroni e schiavi si scambiavano i ruoli), cerimonie di fertilità.
La Chiesa nel 5° secolo si esprimeva condannando questi travestimenti , intorno al 1400 il Carnevale diventò una festa riconosciuta.
Goldoni, che assistette al Carnevale romano del 1753, così racconta: “Non è possibile farsi un idea del brio e della magnificenza di questi otto giorni... una folla di maschere che corre e canta... gettando confetti a staia che loro vengono restituiti… di modo che la sera si cammina sopra farina inzuccherata”.
Il Carnevale nasconde in molte cose, travestendosi tutto diventa "lecito", per cui si può dar libero sfogo agli eccessi ( nel cibo, nel sesso, nel divertimento),
esulare dalle regole della convivenza ( la maschera cela la propria identità), capovolgere i ruoli.
Secondo Michail Bachtin il Carnevale è una sorta di riequilibratore sociale, permettendo l'abolizione temporanea dei rapporti gerarchici e delle autorità.
Il rito del rogo del fantoccio di Carnevale rappresenta l'eliminazione del male, la purificazione dei peccati dopo gli eccessi carnivalizi.

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