
L'estate scorsa, quando ho visitato ad Amsterdam il museo Van Gogh sono rimasta affascinata dalla bellezza dei dipinti, sarei rimasta un giorno intero davanti a quelle tele, specchio della vita di un uomo molto travagliata. Quasi alla fine del percorso ci si imbatte in una delle ultime e più belle opere di Van Gogh , il Campo di grano con corvi, del luglio 1890, realizzata poco tempo prima del suicidio e giudicata dalla critica il suo "testamento spirituale". A proposito di questo capolavoro scriveva al fratello Theo: "Qui il mio pennello scorre fra le mie dita come se fosse un archetto di violino... I colpi di pennello vanno come una macchina, vengono e si succedono concatenati".
Gli studiosi ritengono che Van Gogh abbia dato in questo dipinto malinconicamente espressione ai propri presentimenti.
Gli uccelli che piombano dall' orizzonte e si spingono verso il primo piano rappresenterebbro un fato incombente, le tre strade fangose che portano nel niente rappresenterebbero la mancanza di una via di uscita, l'atmosfera temporalesca lo stato d'animo dell'artista. In una delle sue tante lettere scriveva "Vi sono campi di grani infinitamente ampi sotto cieli temporaleschi e non ho evitato il tentativo di esprimere tristezza e solitudine estrema...."
"Briciole di grano
il vento le violenta al mio passaggio
la strada è segnata
la percorro verso il nuovo domani
insieme ai neri corvi miei compagni
lascio la luce per il buio in cui mi annullo"
il vento le violenta al mio passaggio
la strada è segnata
la percorro verso il nuovo domani
insieme ai neri corvi miei compagni
lascio la luce per il buio in cui mi annullo"
1 commento:
Un quadro favoloso e un commento davvero all'altezza...
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