Che sdolcinata del cazzo sei. È chiaro che devi provare qualcosa, è innato. Poi se stai lì a rimuginarci troppo arrivi a credere che sia amore. Hai visto cosa succede agli uomini che amano? Perdono l'amore e poi non gli rimane più un cazzo.
-- Charles Bukowski

uN UOMO



Lei non lo sapeva ma aspettava un Uomo
Che la scuotesse proprio come un tuono
Che la calmasse come un perdono
Che la possedesse e fosse anche un dono


Era tanto tempo che aspettava l'Uomo
Che la ipnotizzasse solo con il suono
Di quella sua voce dolce e impertinente
Che proprio non ci poteva fare niente


Che la fa sentire intelligente
Bella, porca ed elegante
Come se fosse nuda tra la gente
Ma pura e santa come un diamante


Un Uomo dolce e duro nell'Amore
Che sa come prendere e poi dare
Con cui scopare, parlare e mangiare
E poi di nuovo farsi far l'Amore


Per seppellirsi tutta nell'odore
Che le rimane addosso delle ore
Che non si vuole mai più lavare
Per non rischiare di dimenticare


Che le ricordi che sa amare
Un Uomo che sappia rassicurare
Che la faccia osare di sognarsi
Come non é mai riuscita ad immaginarsi


Un Uomo pieno di tramonti
D'istanti, di racconti e d'orizzonti
Che ti guarda e dice: "Cosa senti?"
Come se leggesse nei tuoi sentimenti


Un Uomo senza senso
Anche un po' fragile ma così intenso
Con quel suo odore di fumo denso
Di tabacco e vino e anche d'incenso


Impresentabile ai tuoi genitori
Così coerente anche negli errori
Proprio a te che fino all'altroieri
Ti controllavi anche nei desideri


Tu che vivevi nell'illusione
Di dominare ogni tua passione
Tu che disprezzavi la troppa emozione
Come nemica della Ragione


Non sei mai stata così rilassata
Così serena ed abbandonata
Così viva e così perduta
Come se ti fossi appena ritrovata


Un Uomo dolce e duro nell'Amore
Che sa come prendere e poi dare
Con cui scopare, parlare e mangiare
E poi di nuovo farsi far l'Amore

Indifference- Pearl Jam

 Stringerò la candela
Finché non mi brucerà il braccio.
Oh, continuerò a prendere pugni,
Finché non si stancheranno.

Inghiottirò veleno
Finché non ne sarò immune
Urlerò a pieni polmoni
Finché non riempirò questa stanza. 


Che differenza, che differenza.
Che differenza fa
Che differenza fa

Antoine de Saint-Exupéry

Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza.
Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza. 

La scopa del sistema.-David Foster Wallace

Sono pazzamente geloso. Lenore ha una caratteristica che attira gli uomini. Non è una caratteristica normale, o una caratteristica che possa essere spiegata. «...» disse, sperando così di spiegarla. «Vulnerabilità» è ovviamente una parola sbagliata. «Esuberanza» non basta. Entrambe le suddette parole significano, e perciò falliscono. Lenore ha la caratteristica di una specie di gioco. Ecco. Il che, significando quasi niente, potrebbe funzionare. Lenore ti invita tacitamente a giocare un gioco che consiste di oscuri tentativi di scoprire le regole del gioco stesso. Che ve ne pare? Le regole del gioco sono Lenore, e giocare significa essere giocati. Scopri le regole del mio gioco, ride lei, ridendo con o di te.

Giorgio Gaber

E non lo so se sia il destino oppure il caso, ma in questi tempi così ostili e incerti, mi prende l’innocente e un po’ ambizioso proposito di amarti. Perché senza due corpi e due pensieri differenti, finisce il mondo.”

Italo Calvino

È la mia immagine che voglio moltiplicare, ma non per narcisismo o megalomania come si potrebbe facilmente credere: al contrario, per nascondere, in mezzo a tanti fantasmi illusori di me stesso, il vero io che li fa muovere.

SE TU MI DIMENTICHI.Neruda

Voglio che sappia
una cosa.

Tu sai com'è questo:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l'impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m'attendono.

Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d'amarti a poco a poco.
Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.

Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell'ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.

Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne n‚ si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscir dalle mie.

Saprai che non t'amo e che t'amo- Neruda

Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo. 

Sabrás que no te amo y que te amo

Sabrás que no te amo y que te amo
puesto que de dos modos es la vida,
la palabra es un ala del silencio,
el fuego tiene una mitad de frío.
Yo te amo para comenzar a amarte,
para recomenzar el infinito
y para no dejar de amarte nunca:
por eso no te amo todavía.
Te amo y no te amo como si tuviera
en mis manos las llaves de la dicha
y un incierto destino desdichado.
Mi amor tiene dos vidas para armarte.
Por eso te amo cuando no te amo
y por eso te amo cuando te amo.

Un pianeta di donne in cammino di Erri De Luca




Sul bianco di una pagina di libro mi è venuto di scrivere per dedica a un’amica: «Benvenuta nel secolo senza uomini». Sento di assistere e di partecipare anch’io a una decadenza del genere maschile, di vederlo vacillare davanti al femminile con sgomento fino alla furia di scagliarsi contro. Giovani donne vengono così ammazzate. L’arroganza virile era asfissiante nel sud della mia infanzia. Il rapporto di soggezione, il governo maschile, aveva un solo punto di cedimento: di fronte alla mamma napoletana, che aveva in dote per proverbio di poter bastare a cento figli. Questo sud cullato e incallito in rapporti di forza e prepotenza che sancivano l’assoluzione per l’omicidio d’onore, è stato sbaragliato. L’acquisto di una nuova dignità femminile è stato risentito come una perdita di prerogative anziché come una grandiosa liberazione di risorse. Il maschile, se respinto s’ingolfa di risentimento. Sente leso il suo diritto all’amore, questo potente contratto di alleanza, meraviglioso da stabilire, scorticante se rifiutato. Si tratta di amore e il maschile non lo sa più trattare. Nel libro sacro Genesi/Bereshit, al momento dell’espulsione dal giardino, Eva riceve per condanna di provare una forte attrazione per l’uomo. Una «piena/ teshukà » è la parola impetuosa scelta dall’antico ebraico. La donna è provvidenzialmente soggetta a questa forza d’attrazione, senza la quale il genere umano non sussisterebbe. Il nostro maschile si trova oggi di fronte a una potente dignità femminile combinata con una nuova capacità di seduzione fisica, indotta da una società che costringe alla bellezza delle forme.
Ma se la donna, più forte e più bella di prima non ci sta, non obbedisce alla condanna dell’attrazione e può reagire con nuovi diritti, ecco che il maschile vacilla, si sente perduto, intimamente deriso. Giovani donne vengono così ammazzate. La canzone napoletana, scritta da uomini, gronda di cuori strapazzati da donne spietate. L’uomo allora aveva la forza virile di cantare, di aggrapparsi a serenate per accendere finestre chiuse, forzare persiane. Era all’altezza della sua pena e della donna che si negava inespugnabile. L’uomo aveva accanto all’eterno coltello la chitarra, la musica, la voce e, al peggio della disperazione, la dignità di andarsene, emigrare anche. Oggi si leggono storie di furia esplose dentro l’impotenza, di maschi scatenati all’odio da un nuovo analfabetismo sentimentale, dallo sgomento di essere, di fronte a una donna desiderata, l’appendice del niente.
in “Avvenire” del 14 novembre 2010

Ridere

RIDERE RIDERE RIDERE RIDERE RIDERE
all'improvviso rendersi conto che resta solo da ridere
mi piego, mi contorco, rido a crepalle, da star male
RIDERE RIDERE RIDERE
son felice....felice ..felice
con un perchè ben chiaro
all'improvviso  si è fatta luce dentro di me
il film è finito ritorno ad essere me stessa
fuori dal personaggio
RIDERE RIDERE RIDERE
c'è tutto un mondo reale da vivere
c'è sempre qualcuno con cui RIDERE
e anche ridere di se stessi fa bene
rido di me, rido di te, rido con te. con lui, con lei
RIDERE RIDERE RIDERE
perchè arriva sempre la notizia che ti tira sù,
il sorriso che ti rincuora, il complimento che non aspettavi
RIDERE RIDERE RIDERE
...............
basta non perderne la capacità
OGGI SON LIBERA DI RIDERE A CREPAPELLE!!!!!!



Lasciatemi dormire

Lasciatemi dormire dormire dormire
non svegliatemi
voglio andare in letargo come gli scoiattoli

Lasciatemi nel tepore del mio piumone
nel buio della notte
nel silenzio tranquillizzante

Lasciatemi dormire
non chiedo altro
non svegliatemi
voglio solo
dormire, dormire,dormire 





Disillusione

La vita è una stronzata unica
ci si affanna alla ricerca di qualcosa
e poi....
si finisce in cenere

Qualcuno con cui correre- D. Grossman

Uno dopo l'altro si levò di dosso gli strati di pelle indurita dalle delusioni, dal disinganno, fino ad arrivare a un punto in cui non aveva più niente da togliersi, la sua essenza ormai svelata, il suo nocciolo vivo....

Qualcuno con cui correre- D. Grossman

Adesso ho paura che la donna del sogno abbia ragione e che chi è pigro e sognatore come lei avrà una vita sbagliata, sbagliata!!

10 candele

Spengo la candela dell'allegria
soffio su quella della gioia
un filo di vento sull'apparenza
una goccia d'acqua sulla risata
..e così..una dopo l'altra vanno via
la bellezza, l'esuberanza,
l'entusiasmo,i sogni,
la speranza
e con esse  anche l'ultima candela
..la voglia di vivere

Allegro?????

Non fidarti di chi è troppo allegro
il "troppo" nasconde sempre una carenza
...bisogna saper interpretare il "ruolo"degli allegri

Qualcuno con cui correre- D. Grossman


C'è stata una discussione accesa sull'aldilà. T.non crde in Dio però è sicura che ci siaqualcosa, perchè che senso avrebbe vivere in questa "valle di lacrime" senza la promessa di una vita migliore?
Io sono rimasta in silenzio fino a che ha finito di parlare e poi ho detto che per me è il contrario.
Ci mancherebbe altro che esistesse la reincarnazione!!!!!Pensare di dover sopportare tutto un'altra volta.

Riflessioni

Cosa voglio dalla vita?
Che finisca,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,

Non ora, non qui-Erri De Luca

“Fu la mia porzione quella donna venuta fino a me. Edificammo contentezze, lenticchie di una festa minore ma continua. Fu la mia porzione e non l’ho custodita. E’ stata poco con me, una breve durata nel corso della vita, però è venuta. […] Essere al mondo, per quello che ho potuto capire, è quando ti è affidata una persona e tu ne sei responsabile e allo stesso tempo tu sei affidato a quella persona ed essa è responsabile per te. Sette anni non furono pochi. Anche se fossero stati la metà o la metà ancora, non sarebbe stato poco. Non ci può lamentare della brevità, non è giusto, ma della lunghezza sì. Ho avuto imbarazzo a vivere ancora”


C.Bukowski

"Eravamo le persone giuste al momento sbagliato"


“La camicia al muro”- Erri De Luca

Le nostre parti combinavano una coincidenza, mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, ombelico su ombelico, naso a fianco di naso a respirare solo con quello a bocche unite. Non erano baci, ma combaciamento di due pezzi. 

Se esiste una tecnica di resurrezione lei la stava applicando.
Assorbiva il mio freddo e la mia febbre, materie grezze che impastate nel suo corpo tornavano a me sotto peso di amore. Il suo teneva sotto il mio e il mio reggeva il suo, come fa una terra con la neve.

Se esiste un’alleanza tra femmina e maschio, io l’ho provata allora.
Durò un’ora, di più di ogni "per sempre".
Le cose migliori dell’amore accadono per caso, si capiscono dopo. 

Credevo che quella visita era inizio per noi di più vasta vita insieme, era termine invece.
Credevo al dopo ed era il prima. 

E forse è giusto andarsene così, svelti, inseguiti.  

Non mi manca perché non si è mai tolta dai pensieri. 
Né mi manca quell’ora di resurrezione sotto il corpo della ragazza amata.
Io l’ho avuta quell’ora sconfinata.

 

“Il giorno prima della felicità”. Erri De Luca

«Mi baciò la punta delle labbra, ci passò la lingua.
“Hai un buon sapore, mi sono trattenuta dal mangiarti.”Non sorrideva.
“Posso baciarti io?”
“No, tu sei polline, ubbidisci a me che sono il vento.”»


Erri De Luca- I pesci non chiudono gli occhi

Il mio corpo non mi sta a cuore e non mi piace.... Lo so da un anno, io cresco e il corpo no. Rimane indietro. Perciò pure se si rompe, non importa. Anzi, se si rompe, da lì dovrà venire fuori il corpo nuovo."

Studende indignato

Leggere e riflettere.....
Non posso essere me stesso, non posso essere davvero quello che sono
perche', altrimenti, diventerei oggetto di vergogna e di odio per tutti.

Mi guarderebbero male, e mi disprezzerebbero, solo perche' a loro fa' schifo il mio modo di amare.
Ma, ditemi, cosa c'e' di piu' bello dell'amore?
Cosa c'e' di piu' bello di amare una persona, di stringerla a se', di baciarla sussurandole ti amo?
E voi, mi volete negare tutto questo?
Non posso amare, non posso stringere nessuno sul mio petto, non posso baciare nessuno sussurandogli il mio amore.
E, tutto questo, solo perche' voi non riuscite a capire che la mia e' solo un altra forma d'amore.
Non
capisco come il mondo non riesca ad accettare due persone che si amano
davvero, pur essendo dello stesso sesso, e invece sta' zitto e non dice
niente davanti a uomini pluridivorziati e con amanti in ogni dove. 

Quello non e' amore, per niente, ma voi lo accettate lo stesso.
Il mio, invece, che e' un amore puro e pieno di sentimento, no.
Perche'?
Io amo come voi, non ho niente di diverso, sono nato come siete nati voi.
Non ho tre occhi, quattro braccia o sei gambe.
Io sono uguale a voi, non ci sono alcune differenze.
Ma voi non riuscite a capirlo, perche' siete ottusi e chiusi di mente.
Credete alle convinzioni che vi impone la societa', senza provare a pensare con la vostra testa.
Non posso volare, non posso nemmeno provarci, perche' altrimenti voi mi strappereste via le ali.
E allora, le devo nascondere, e non le posso aprire come io vorrei.
Devo nascondere tutto, persino me stesso.
Io non so' cos'e' la vita, non so' cosa significa vivere, perche' la mia non si puo definire tale.
Come
si puo' vivere, come si puo', anche solo per un piccolo momento,
riuscire ad essere felici, nascondendosi perennemente nell'ombra?!

Io voglio uscire, voglio vedere la luce.
Ma non posso, perche' voi, mi spingete sempre piu' in fondo a questo baratro di solitudine.
Perdo
anche le forze, la voglia e il coraggio di lottare, di cercare quel
piccolo e minuscolo spiraglio di speranza che pensavo di avere.

Forse un giorno, molto lontano, vedro' la luce e, finalmente, potro' essere libero.
Ma, per ora, la mia liberta' rimane solo apparente.
In questo istituto ci sono molti studenti omosessuali, e anche loro, come me, sono contretti a sentire i propri professori inveire contro gli omosessuali, denigarli e ridicolizzarli, ignari del fatto che stanno deridendo alcuni dei loro studenti. Anche il semplice fatto di etichettare con termini quali: frocio, ricchione, checca è irrispettoso e ferisce.
I professori dovrebbero essere dei modelli, degli educatori, essere tolleranti e rispettosi nei confronti di tutti, indipendentemente dal colore della pelle, orientamento sessuale o religione.
Agli insegnanti che si comportano in modo cosi riprovevole, invito a riflettere sul loro atteggiamento.
Agli studenti di questo istituto che si sentono, o che vengono trattati da diversi, emarginati, contronatura, faccio un incoraggiamento, non siete soli, non siete dei mostri, ma siete speciali, siamo speciali, siamo degli esseri umani, e come tali dobbiamo pretendere di essere trattati. Il poter esprimere i propri sentimenti è un diritto di tutti, non un privilegio degli eterosessuali.        
Mi auguro che leggiate questo messaggio e lo diffondiate nell'istituto.
Vi ringrazio della cordiale attenzione.
 



Tutto quello che un uomo-S.Cammariero

Se non fosse per te
cosa avrebbe un senso
sotto a questo cielo immenso
niente piu' sarebbe vero
Se non fosse per te
come immaginare una canzone
da cantare a chi non vuol sentirsi solo

Se non fosse per te
crollerebbe il mio cielo
se non fosse per te sarei niente lo sai
perche' senza te io non vivo
e mi manca il respiro se tu te ne vai
Quando sono con te
chiudo gli occhi e gia' volo
d'improvviso la malinconia se ne va
dai pensieri miei cade un velo
e ritrovo con te l'unica verita'
solamente tu sai anche senza parole
dirmi quello che voglio sentire da te
Io non ti lascero'
fino a quando vivro'
tutto quello che un uomo puo' fare
stavolta per te lo faro'
una pioggia di stelle
ora brilla nell'aria
ed il mondo mi appare
per quello che e'
Un oceano da attraversare
per un cuore di donna
o la spada di un re
Perche' senza te io non vivo
E mi manca il respiro se tu te ne vai
Tu sarai la regina dei miei desideri
l'orizzonte costante di questa realta'
tu che sei per me come vedi
tutto quello che un uomo sognare potra'
tutto quello che un uomo sognare potra'

"Molto forte, incredibilmente vicino"-Jonathan Safran Foer

A me piace vedere le persone riunite, forse è sciocco, ma che dire, mi piace vedere la gente che si corre incontro, mi piacciono i baci e i pianti, amo l'impazienza, le storie che la bocca non riesce a raccontare abbastanza in fretta, le orecchie che non sono abbastanza grandi, gli occhi che non abbracciano tutto il cambiamento, mi piacciono gli abbracci, la ricomposizione, la fine della mancanza di qualcuno, mi siedo in disparte con un caffè e scrivo nel diario, controllo gli orari dei voli anche se ormai li conosco a memoria, osservo e scrivo, cerco di non ricordare la vita che non volevo perdere ma che ho perduto e devo ricordare, essere qui mi riempie di gioia il cuore anche se la gioia non è mia.

Il danno di essere al mondo Josephine Hart

"C'è un paesaggio interiore, una geografia dell'anima; ne cerchiamo gli elementi per tutta la vita. Chi è tanto fortunato da incontrarlo, scivola come l'acqua sopra un sasso, fino ai suoi fluidi contorni, ed è a casa. Alcuni lo trovano nel luogo di nascita; altri possono andarsene, bruciati, da una città di mare, e scoprirsi ristorati nel deserto. Ci sono quelli nati in campagne collinose che si sentono veramente a loro agio solo nell'intensa e indaffarata solitudine della città.  Per qualcuno è la ricerca dell'impronta di un altro; un figlio o una madre, un nonno o un fratello, un innamorato, un marito, una moglie o un nemico. Possiamo vivere la nostra vita nella gioia o nell'infelicità, baciati dal successo o insoddisfatti, amati o no, senza mai sentirci raggelare dalla sorpresa di un riconoscimento, senza patire mai lo strazio del ferro ritorto che si sfila dalla nostra anima, e trovare finalmente il nostro posto".
..i" libri sospesi" ritrovano il FINALE...
l'unico che consente la ripartenza.....

la valigia della vita

..era partita con 2 valigie....una con pochi vestiti e nell'altra tutta la sua vita finora vissuta...diari, poesie, racconti, ritagli, ricordi... pesante come un macigno
...era giunta su di un treno in una città sconosciuta, aveva preso un autobus superaffollato ed era giunta a fatica, trascinando sulle sue esili spalle il suo passato, a destinazione
...9 rampe di scale con le due valigie, la schiena a pezzi
...le chiavi.. la porta aperta..vita nuova
..aveva lasciato lì la valigia leggera, rinchiuso la porta..e via
...9 rampe di scale con la valigia della vita
aveva cercato il sotterraneo
i bidoni dell'immondizia
aveva trovato il più vuoto
e, mentre aleggiava tutt'intorno il fetore del marcio
 vi aveva svuotato la sua vita
e milioni di lacrime le avevano bagnato il viso
ed erano scivolate adagio su quei fogli,
sui sui sogni, un ultimo saluto prima dell'addio
....più di mille chilometri di viaggio
con quel peso stretto a sè
ora in un attimo si sentiva leggera
la valigia vuota
la fine e l'inizio
si era ricomposta ed era andata incontro al futuro
con l'unica certezza del non ritorno

Friedrich Nietzsche

Talvolta dobbiamo riposarci da noi stessi, guardando in profondità dentro di noi, da una distanza artistica; dobbiamo saper ridere e piangere di noi; dobbiamo scoprire l’eroe e anche il buffone che si nasconde nella nostra passione di conoscenza; dobbiamo ogni tanto essere contenti della nostra pazzia, se vogliamo poter essere ancora contenti della nostra saggezza.
 

La Strega di Portobello – P.Coelho

Cosa desideri tu?
Di certo non puoi voler essere felice, perchè è facile e noioso.
Non puoi desiderare solo di amare, perchè è impensabile.
cos’è che vuoi, eh?

vuoi giustificare la tua vita – viverla nel modo più intenso possibile.
E questo è al tempo stesso, una trappola e un’estasi. Guardati dal pericolo e vivi la gioia, l’avventura di essere la Donna che si trova al di là dell’immagine riflessa nello specchio.”


IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE- Fernando Pessoa


Considero la vita una locanda, dove devo fermarmi fino all’arrivo della diligenza dell’abisso. Non so dove mi condurrà, perché non so niente.
Potrei considerare questa locanda una prigione, perché in essa sono costretto all’attesa; potrei considerarla un luogo in cui socializzare,
perché qui mi ritrovo insieme ad altri. Non sono, però, né impaziente né spontaneamente naturale. [...] Mi siedo alla porta e imbevo i miei occhi e orecchi dei colori e dei suoni del paesaggio, e
canto sommessamente, solo per me, vaghe canzoni che compongo nell’attesa.
Per tutti noi scenderà la notte e arriverà la diligenza. Godo della brezza che mi è data e dell’anima che mi è stata data per goderla, e non mi
pongo altre domande né cerco altro. Se ciò che lascerò scritto nel libro dei clienti, riletto un giorno da qualcuno, potrà intrattenerlo nel transito,

andrà bene. Se nessuno lo leggerà, né si intratterrà, andrà ugualmente bene.

IO COLLEZIONO PENSIERI...NICOLAS BARREAU



In fondo ognuno di noi ha le proprie complessità, le proprie idiosincrasie e fissazioni. Ci sono cose che facciamo e cose che non faremmo mai, o soltanto in determinate circostanze. Cose di cui gli altri ridono, o disapprovano, o se ne meravigliano. Cose stravaganti, che sono solo nostre.
Io, per esempio, colleziono pensieri. Una delle pareti di camera mia è tappezzata d
i foglietti colorati pieni di pensieri fugaci, che ho fissato proprio perché non andassero perduti. Pensieri su conversazioni captate per caso al ristorante, su rituali e sui motivi per cui sono tanto importanti, pensieri su baci scambiati al parco di notte, sul cuore e sulle stanze d’albergo, sulle mani, le sedie da giardino, le fotografie, sui segreti e su quando vengono svelati, sulla luce tra le foglie degli alberi e sul
tempo quando si ferma.
Le mie brevi annotazioni sono appuntate alla carta da parati come farfalle tropicali, attimi catturati, che non hanno altro scopo se non quello di starmi vicino, e quando apro la portafinestra e un soffio d’aria entra nella stanza fremono leggermente, quasi potessero volare via.

Spazio. Alda Merini


Spazio spazio io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita;
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch'io lanci un urlo inumano,
quell'urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.

Un matto -F. De Andrè

Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro

E sì, anche tu andresti a cercare
le parole sicure per farti ascoltare:
per stupire mezz'ora basta un libro di storia,
io cercai di imparare la Treccani a memoria,
e dopo maiale, Majakowsky, malfatto,
continuarono gli altri fino a leggermi matto.

E senza sapere a chi dovessi la vita
in un manicomio io l'ho restituita:
qui sulla collina dormo malvolentieri
eppure c'è luce ormai nei miei pensieri,
qui nella penombra ora invento parole
ma rimpiango una luce, la luce del sole.

Le mie ossa regalano ancora alla vita:
le regalano ancora erba fiorita.
Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina
di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina;
di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia
"Una morte pietosa lo strappò alla pazzia".